D'istinti Sud

Innamorati della Roma ma non dei cliché

domenica, ottobre 23, 2005

Curci bocciato, la porta a Doni


(CORRIERE DELLA SERA) - Che sarebbe toccato a lui, lo aveva capito da un particolare: qualche giorno fa, in allenamento, il suo preparatore Bonaiuti gli ha spiegato come Di Canio batte i rigori. Da quel momento Alexander Donieber Marangao, in arte Doni, ha avuto la sensazione giusta: nel derby, Spalletti avrebbe puntato su di lui. Ed era stato lo stesso tecnico, sabato in conferenza stampa, a farlo capire: «Perché, sarebbe un’offesa farlo giocare? Devo anche tenere presente i comportamenti in allenamento». Così, Doni ha preso il posto del titolare Curci ed ha vissuto il suo primo derby romano da protagonista. Un derby del quale, fino all’arrivo nella capitale, a mala pena conosceva l’esistenza. Due giorni fa, ha anche compiuto 26 anni, e la decisione di Spalletti è stato il miglior regalo che il tecnico potesse fargli. Arrivato da perfetto sconosciuto, ci ha messo poco a convincere lo staff romanista, grazie soprattutto alla serietà nel lavoro durante la settimana. Nella prima parte di stagione, ha soprattutto studiato: la lingua, i nuovi compagni, la realtà nella quale era stato calato. Ma Doni non è uno sprovveduto: in Brasile ha giocato circa 200 partite da titolare, ha una discreta esperienza ed è abituato a stadi imponenti. Al Corinthians, è stato prima il sostituto di Dida, poi ne ha preso il posto quando l’amico è passato al Milan. È uno dei primi che ha sentito, appena arrivato in Italia, cercando di fare tesoro dei suoi consigli. Da qualche giorno ha trovato casa, in zona Eur, e lo hanno raggiunto anche la moglie e i due figli. Per Curci è stato un duro colpo. Proprio perché non veniva da particolari errori (lo stesso Spalletti ha detto che sul gol di Tavano ad Empoli, due domencihe fa, non aveva colpe), la decisione del tecnico sa di bocciatura quasi definitiva. Per riconquistare il posto, dovrà sudare parecchio.
Ernesto Menicucci