25.000 euro di multa e campo diffidato
(IL MESSAGGERO) - Niente squalifica dell’Olimpico e 25.000 euro di multa (più la diffida) per la Roma. Gianluca Paparesta, nel suo referto, è stato coerente con l’atteggiamento tenuto in campo nel derby di domenica sera, quando quella monetina, sicuramente inferiore ai due euro, lo ha centrato. Per qualche secondo si è preoccupato, temendo di essere stato colpito all’occhio, ma in un attimo, aiutato dal guardalinee medico Consolo, si è reso conto di non aver riportato nulla di grave. Ed allora la stessa serenità lo ha accompagnato nella stesura del referto spedito al giudice per e-mail nella notte dall’albergo nei pressi del giardino zoologico. E la stessa serenità ha accompagnato le poche parole che a Paparesta era consentito di dire al ritorno a Bari: «Ho ripreso subito il gioco per evitare altri lanci di oggetti che potevano colpire i giocatori. Allora sì che sarebbero stati guai seri sul piano dell’ordine pubblico». Di Canio e Oddo lo hanno protetto in campo per evitare che fosse ancora bersaglio di qualche folle: «Quando c’è dialogo tra arbitri e giocatori - ha concluso il figlio d’arte Paparesta - è tutto più facile tra noi e loro».
I 25.000 euro di multa alla Roma sono così motivati dal giudice Laudi: «Per aver lanciato (soggetto sono i tifosi) una decina di bottigliette parzialmente piene d’acqua e di monete, una delle quali colpiva l’arbitro al volto, procurandogli una lieve escoriazione e una sensazione di dolore, entità della sanzione determinata dalla particolare pericolosità del lancio di oggetti, tale da costituire concreto rischio di gravi lesioni all’arbitro e alle persone a lui vicine sul terreno, sanzione accessoria della diffida inflitta per la gravità della condotta e per la recidiva specifica in lancio di oggetti». Spiegazione semplice: al prossimo lancio il campo della Roma sarà squalificato. Un veterano come Agnolin, ai suoi tempi molto severo, ha lodato Paparesta: «Ha usato il buon senso».
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