D'istinti Sud

Innamorati della Roma ma non dei cliché

lunedì, ottobre 24, 2005

Solo 'palla a Totti'? Prime critiche a Spalletti


(IL ROMANISTA) - Nè inferno, né paradiso. Si resta in purgatorio, in questa normalità senza lampi e senza gioie, ma con un angelo custode grande così. Francesco Totti è stato una volta di più immenso per l’intensità con cui ha affrontato la gara. L’unico. A un certo punto faceva tutto lui: marcava, lanciava, crossava, tirava. E ha segnato un gran gol, che ci ha fatto urlare di gioia, che ci ha illuso, e che ci ha emozionato: saremo retorici, ma la dedica a Ilary in tribuna con il pancione ormai al traguardo, quegli sguardi di intesa tra lui e lei, a me hanno fatto venire i brividi. Ma avere Totti non basta, Totti non ci porterà di nuovo in alto se non cambia qualcosa davvero e noi oramai lo abbiamo capito. Per questo sentire Spalletti che grida in continuazione ai compagni di dare la palla a Totti è preoccupante. «Palla a Totti» che schema è? Per giocare così tutti potremmo fare gli allenatori della Roma. Da un tecnico preparato come Spalletti ci aspettiamo molto, ma molto di più. Ci aspettiamo un vero gioco e invece anche ieri il gioco non c’è stato. Contro una squadra più scarsa, abbiamo perso due punti. Altri due punti. La Roma non vince una partita che conta da più di un anno. E nella gestione Spalletti abbiamo all’attivo solo Reggina e Parma. In classifica ben tredici squadre ci stanno davanti, e appena sei dietro. Se questa è la strada giusta, come dice Spalletti, non ci stiamo: a Milano ci aspettiamo tre punti. Anzi: non ce li aspettiamo più. E questo è peggio.
Riccardo Luna