D'istinti Sud

Innamorati della Roma ma non dei cliché

venerdì, novembre 18, 2005

Moggi: "Sono un tifoso della Roma"


(IL MESSAGGERO) - E’ una vigilia diversa: tranquilla, quasi sdolcinata. Se non ci fossero i tifosi giallorossi a ringhiare contro la ”Nemica di sempre”, non sembrerebbe neanche la vigilia di Roma-Juve. C’eravamo tanto odiati è un film vecchio e ingiallito, appartiene a un’altra generazione: quella di Dino Viola e di Giampiero Boniperti, dei centimetri di Turone, dei colpi bassi tra Brio e Pruzzo, del Sensi prima maniera. Adesso tra le due società è uno scambio continuo di elogi: roba da far drizzare i capelli ai tifosi integralisti. «La Roma arriverà tra le prime quattro, per me è da Champions League» dice Moggi. Non è una battuta, quella del Lucianone nazionale, tantomeno una presa in giro. Alle indubbie qualità manageriali, il Nostro associa anche una buona dose di istrionismo ma, che ci crediate o no, stavolta sembra proprio convinto di quello che dice. «La Roma ha dei fuoriclasse, e altri giocatori cresciuti vistosamente. Tempo fa avevo puntato gli occhi su due ragazzi della “primavera”, De Rossi e Aquilani. Ora sono due punti fermi: avevo visto giusto». Per lui sarebbe stato il colpo del secolo: Legrottaglie in giallorosso, De Rossi e Aquilani in bianconero. La Roma, per sua fortuna, non abboccò. Signor Moggi, cosa sta accadendo tra Roma e Juve: come è nato questo feeling con Rosella Sensi? «Non voglio intromettermi nei problemi tra la Roma e i suoi tifosi, dico solo che si è instaurato un clima di normale amministrazione tra due componenti della comunità calcistica ( parole testuali -ndr ). Ci sono interessi comuni, ci si può aiutare a vicenda. Ho buoni rapporti non solo con Rosella Sensi, ma con tutta la famiglia». Non è stato sempre così: tutti ricordano polemiche infuocate con Franco Sensi. «L’ho sempre rispettato, al di là di battute che, entro certi limiti, sono il sale del calcio. Ricordatevi che sono un ex. Ho lavorato sette anni per la Roma, in due riprese, prima con Anzalone e Viola e infine un anno con Sensi. Credo di aver fatto qualcosa di buono». Ci manca solo che dica di tifare Roma... «Non esageriamo. Sono un professionista e per la Juve la partita con la Roma è sempre un esame difficile, perché ci troviamo di fronte una squadra di prim’ordine. Non è mai facile affrontarla, specie all’Olimpico. Ma per favore, non parliamo di guerra: limitiamoci al fatto sportivo. Che sia una sfida spettacolare, per la gioia dei tifosi. Aggiungo una cosa: quando affronta un’altra squadra, ho piacere che la Roma vinca, proprio perché non ho dimenticato il mio passato» . La Roma è sesta, se lo aspettava? «No, me l’aspettavo in una posizione migliore. Perché è forte, è una squadra che può dare filo da torcere a chiunque. Ne sa qualcosa l’Inter. Viene da tre vittorie consecutive, è in netta ripresa. La Roma, credete a me, è una grossa realtà, con giocatori sopra la media come Totti, Chivu, Cassano». Dei tre giocherà solo Totti: Chivu è squalificato e Cassano , nonostante i suoi appelli, non scenderà in campo. «Non ho mai detto che deve giocare: ho solo affermato che campioni come Cassano, quando giocano, assicurano lo spettacolo». Lo acquisterà, prima o poi? «No, per due motivi: non far ei mai uno sgarbo alla famiglia Sensi. E in attacco la Juve è messa bene, il materiale è ottimo e abbondante». Ma è vero che se avesse Totti lo cederebbe subito? «E’ stata una battuta simpatica di Francesco. Lui pensa che lo farei per sistemare il bilancio, ma chi ha la fortuna di avere uno come lui non lo dà via: Totti è un patrimonio incedibile, non solo della Roma, ma della città». Come pensa che sarà accolto Capello? «Con degli sfottò, è normale. Ma ha dato tante soddisfazioni: vincere a Roma è più difficile che altrove. Non averlo più ha ingenerato una specie di odio-amore tra i tifosi, come capita agli innamorati delusi che si sentono traditi. Fabio meriterebbe solo un applauso». Ha già sognato il risultato della partita? «Adesso lo sogno solo la notte prima della partita, ve lo darò domani sera.» Scusi Moggi, un’ultima domanda: resta alla Juve o andrà via? Berlusconi ha escluso che lei possa anda re al Milan. «Vi ho mai parlato del Milan? Tranquilli, sto molto bene dove sono. Resterò alla Juve».
Walter Gallone