"La Juve? Che presuntuosi..."
(IL ROMANISTA) - Non fa mai sconti a nessuno. Parla sempre chiaro, diretto, da uomo vero. Carlo Petrini ha giocato nella Roma solo una stagione, nel 75/76. Venticinque partite e sei gol il suo curriculum in giallorosso. Può sembrare poco, ma a Roma a distanza di trenta anni se lo ricordano tutti. Anche per quel gesto che fece in quel Roma-Sampdoria all'Olimpico in cui chiese scusa alla curva Sud dopo aver sbagliato qualche gol di troppo. Non era Maradona, ma un grande uomo, quello sì. Ne ha viste e vissute tante di partite contro la Juventus, a volte da protagonista, a volte un po' più ai margini. "Ricordo che nel Mantova – dice Petrini a “il Romanista” - la presunzione di questi giocatori con la maglia bianconera che ci prendevano in giro dicendoci “Cosa continuate a correre per due soldi che guadagnate...”. In effetti la differenza tra noi e loro era enorme, però vedere i vari Causio, Bettega ed altri comportarsi in quel modo, era davvero umiliante".
Qualche anno dopo il passaggio alla Roma. Nella stagione 75/76 appunto. Squadra diversa e ambizioni non più da provinciale. Finalmente, Carlo, si prese una bella rivincita contro "quei presuntuosi": "In quella stagione all'andata, a Roma, pareggiammo 0-0. Al ritorno, invece, a Torino la gara fu diversa nonostante finì comunque con un pareggio, 1-1. La nostra prestazione fu di quelle importanti, trascinati da un grandissimo Ciccio Cordova che fece impazzire i difensori juventini. Io riuscii a regalare il gol del pareggio con un bel colpo di testa che sorprese Zoff. Davvero una bella soddisfazione. Tuttavia in quegli anni la rivalità Roma-Juve ancora non era accesa come oggi. I rapporti tra le due società cominciarono ad inasprirsi fortemente dal gol di Turone in poi".
I tempi sono cambiati, Petrini non segue più molto il calcio, eppure per la partita di sabato spera in una bella vittoria della Roma: "Mi piacerebbe che la Roma batta la Juve. Questo sarà possibile solo se si giocherà 11 contro 11 e non 11 contro 13 come è successo molte volte... Battere Capello all'Olimpico sarebbe una rivincita per tutti e una bella soddisfazione per i tifosi. Cassano? E' difficile dire se potrà risultare determinante. Non gioca da tanto tempo e rischiarlo in una partita così delicata, mi sembra sbagliato. Personalmente credo che Spalletti, un allenatore molto bravo e pacato, riproponga la formazione che ha giocato e vinto nelle ultime domeniche. Ma, ripeto, la partita deve essere giocata undici contro undici...".
0 Comments:
Posta un commento
<< Home