D'istinti Sud

Innamorati della Roma ma non dei cliché

martedì, novembre 08, 2005

Radio vaffanculo


(INDISCRETO) - "Vaffanculo a te e a chi ti fa scrivere". Finisce praticamente così una delle più normali giornate di una radio romana, di cui francamente non ricordiamo il nome, tantomeno ricordiamo il nome del cosiddetto conduttore (siamo contro la pubblicità gratuita). Comunque si tratta di un tizio che nella maniera più ridicola e patetica del mondo ha imbastito un mix di insulti nei nostri confronti dopo la pubblicazione dello sfogo di un calciatore romanista su questo sito. Sfogo oltretutto edulcorato e tagliato dal direttore, ma che ci ha fatto guadagnare l'attenzione dei giornalisti-tifosi (più tifosi che giornalisti) della Capitale, dopo quella dei pari grado milanesi (non certo migliori, ma di sicuro con meno mezzi a disposizione). Una delle radio dell'etere giallorosso, fra quelle che ci hanno telefonato in diretta, è stata particolarmente simpatica. Si é partiti da un comico "La società AS Roma sostiene che lei si é vendicato per via di un'intervista non concessa ai tempi nei quali lavorava per una radio romana", per proseguire su questa falsariga. Inutile farvi perdere tempo e dire che mai abbiamo lavorato per una emittente della Capitale (semplicemente perché ci considerano scarsi, su questo hanno ragione) e figuratevi se la Roma si può mettere a fare discorsi del genere per rispondere ad un normalissimo pezzo di ambiente. Il problema, dopo l'articolo sul giocatore giallorosso che assieme ad altri non vede l'ora di andare via da un ambiente che ti soffoca con il suo amore nonostante tu sia poco interessato ad essere amato in questo modo, é che continuano a piovere insulti a non finire. La ragione sarebbe quella di aver parlato male di Roma e della Roma. Il divertentissimo slogan "Chi é contro Roma ha Roma contro", urlato con cattiveria da chi pensa che i santoni delle radio locali siano gli unici ad avere ragione sulla terra, ci é arrivato nella casella e-mail almeno un centinaio di volte. Siamo contenti di aver potuto offrire uno sfogo a tante anime nobili, però speriamo di non essere presi per lo psicologo della mutua, a cui si possa dire gratis di tutto. Insomma, una cosa l'abbiamo capita e imparata, in questi giorni: nessuno osa a Roma criticare i giocatori, a meno di precisi input. I giornalisti sono persone come tutte le altre e hanno il diritto al quieto vivere, non si può andare verso il suicidio solo per scrivere quello che veramente accade nel calcio della Capitale. Qualcuno, al nostro posto, dopo la marea di insulti magari fa due conti e pensa che sia più importante il 27 del mese che far capire una parte di verità ai lettori, ammesso che ai lettori la verità interessi (tema troppo grosso, superiore alle nostre possibilità): scelta rispettabile, soprattutto nei media di oggi, dove la notizia conta leggermente meno di zero. Per questo leggerete solo storie a lieto fine, con l'unica polemica verso gli incompetenti che assegnano il Pallone d'oro. "E' una vergogna che Totti non sia fra i primi cinquanta". Alla fine sarà colpa dei giurati, tutti giornalisti esperti di calcio internazionale, che la Roma si sia salvata della retrocessione solo perché é riuscita, senza meritare, a vincere sul campo dell'ultima in classifica nella penultima giornata. Inutile aggiungere che nelle menti dei tanti ascoltatori di questa radio del 'Vaffanculo' il giurato olandese, polacco oppure irlandese sono contro la Roma per partito preso. L'importante è crederci...
Dominique Antognoni